La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, grazie al sostegno dei propri donatori, investe importanti risorse per il costante rinnovamento del parco tecnologico dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, rendendolo sempre più un centro oncologico d’eccellenza.
La nuova Tomotherapy dell’Istituto di Candiolo – IRCCS
È in funzione, da aprile 2023, nel reparto di Radioterapia dell’Istituto di Candiolo – IRCCS una nuova Tomotherapy di ultima generazione. L’apparecchiatura è arrivata dagli Stati Uniti a fronte di un investimento da parte della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro di oltre 3 milioni di euro, reso possibile solo grazie alle donazioni. Data la natura di macchinario radioterapico, per il suo utilizzo è stato allestito un nuovo bunker, strutturato con pareti, porte, soffitti e sistemi tecnologici adatti a questo tipologia di trattamento.
Questo investimento è particolarmente rilevante, poiché l’Istituto di Candiolo – IRCCS è l’unico centro piemontese a essere dotato di due Tomotherapy, e quest’ultima consente il superamento di alcuni limiti delle tecniche radioterapiche più convenzionali.
Infatti, la Tomotherapy appena entrata in funzione è basata sulla tecnologia IGRT (terapia radiante guidata dalle immagini) e fa un ulteriore passo in avanti dal punto di vista tecnologico: “È più efficace, più efficiente, più veloce e con una qualità superiore delle immagini, che grazie al nuovo software sono di tipo radiologico-diagnostico. In particolare, poi, consente cicli di terapia più veloci del 20-25% con notevoli vantaggi per i pazienti”, afferma il Dottor Marco Gatti, Direttore della Radioterapia dell’Istituto, un reparto all’avanguardia che ogni anno consente di trattare più di mille pazienti.
“Il radioterapista – spiega ancora il Dottor Gatti – ha la possibilità di visualizzare in tempo reale il volume del bersaglio tumorale e di adattarlo alle varie situazioni di variabilità fisiologica (pensiamo a un tumore polmonare che si muove durante la respirazione), ai movimenti volontari e casuali del paziente, agli errori di posizionamento e alle nuove situazioni che si vengono a creare durante il trattamento radioterapico, come il dimagramento del paziente.
Sono numerosissime le variabili in gioco, un tumore non è un bersaglio fisso, ma è contenuto in un organismo vitale ed è quindi soggetto a modificazioni, movimenti e conseguenti dislocazioni, oltre a poter diminuire di diametro durante il trattamento radioterapico per effetto della risposta alle radiazioni. In tutte queste situazioni il piano di cura necessita di una “ripianificazione immediata”.
Con la Tomotherapy è possibile trattare tutte le patologie oncologiche. Tuttavia, tale apparecchiatura è particolarmente indicata per tutte quelle situazioni in cui è richiesta un’alta collimazione della dose con un notevole risparmio degli organi critici, come ad esempio i tumori del distretto testa-collo, del polmone o della prostata, oppure per quelle situazioni in cui sono richiesti campi di radioterapia estesi, come, ad esempio, i sarcomi delle parti molli degli arti o per tumori a ridosso di strutture complesse come il midollo spinale.
Il BD FACSymphony™ A1 Cell Analyzer è un citofluorimetro di ultima generazione che combina in maniera ottimale l’altissima performance alla praticità d’uso quotidiano.
Questo strumento è provvisto di 4 diversi laser e permette di studiare in contemporanea fino a 16 parametri, ad esempio antigeni di superficie o marcatori di vitalità cellulare, su singole cellule isolate da popolazioni cellulari eterogenee. Questo ampio spettro di azione rappresenta un miglioramento significativo rispetto alla strumentazione a oggi presente in Istituto.
Il suo utilizzo permette la caratterizzazione fenotipica di cellule tumorali ematologiche (ad esempio leucemie, linfomi, e mieloma), di cellule tumorali circolanti nei fluidi corporei (ad esempio cellule metastatiche da tumori solidi), e di popolazioni tumorali rare (ad esempio la malattia residua dopo il trattamento). Inoltre, supporterà la ricerca nel campo delle vescicole extra-cellulari per la capacità di rilevare particelle di piccolissime dimensioni.
Il citofluorimetro è installato nel laboratorio di Ematologia Traslazionale e Immunologia dei Responsabili Annamaria Gullà ed Eugenio Morelli ed è di utilizzo comune per tutti i gruppi di ricerca.