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24/03/2013

CANDIOLO DIVENTA ISTITUTO “A CARATTERE SCIENTIFICO”

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Candiolo è diventato un Irccs, cioè un Istituto di ricovero e cura “a carattere scientifico” per l’ oncologia. Dopo una trafila durata alcuni anni, dal Ministero della Salute è giunto il decreto. È un riconoscimento che non modificherà la missione del Centro, ma i suoi rapporti, anche economici, con lo Stato.

«Un riconoscimento che ci onora e ci sprona a proseguire sulla strada intrapresa per mantenere l’Istituto di Candiolo all’avanguardia sia a livello nazionale sia a livello internazionale», è il commento della Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli. «Un riconoscimento – prosegue – che aspettavamo da tempo, e che non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutti i nostri ricercatori, dei medici, degli infermieri, dei tecnici, e naturalmente senza tutti i cittadini del Piemonte che ci hanno sempre sostenuto».

«Grande soddisfazione per il risultato raggiunto con l’ apporto di tutti i livelli istituzionali coinvolti nella procedura», è stata espressa dal ministro della salute, Renato Balduzzi, che si è augurato che «il riconoscimento possa costituire per il Piemonte un ulteriore stimolo e uno sprone».

L’Istituto di Candiolo è l’unico centro di ricerca e cura del cancro italiano realizzato esclusivamente attraverso il sostegno di oltre 300 mila donatori privati. È di proprietà della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus.

L’Istituto ha cominciato la sua attività nel 1996 e da allora si è via via arricchito in spazi e servizi. Un cammino che non è ancora concluso. Attualmente si estende su 29.000 metri quadrati per la cura e su 2.300 per la ricerca, ma presto questi spazi aumenteranno di oltre il 50%: dal gennaio 2012 sono infatti in corso i lavori per la costruzione della II Torre della Ricerca e della Cura. Si tratta di un ampliamento di 17 mila metri quadrati, di cui 14.500 di nuova edificazione e 2.500 di riqualificazione di aree ancora a rustico. L’investimento complessivo supera i 45 milioni di euro. Vi saranno ospitati i nuovi laboratori di ricerca, la cui missione sarà quella di approfondire lo studio dei meccanismi molecolari della diffusione e della crescita delle metastasi, i nuovi Day Hospital e Day Surgery, il nuovo Centro Prelievi, la nuova Farmacia, ambulatori e studi medici, la nuova cucina e una nuova centrale tecnologica.

A Candiolo lavorano oltre 500 persone fra ricercatori italiani e stranieri, personale medico, sanitario e amministrativo. È un centro all’avanguardia in grado di assicurare ai pazienti il ciclo completo di trattamento nelle fasi di diagnosi e terapia. La Fondazione provvede a dotare l’Istituto degli strumenti scientifici, diagnostici e terapeutici di ultima generazione, tra i quali unici in Piemonte due sofisticati macchinari, la Tomotherapy Hi Art e la Tomotherapy HD, che hanno contribuito a fare dell’Unità di Radioterapia dell’Istituto uno centri più avanzati a livello internazionale. E’ partito un nuovo progetto di ricerca finanziato dlla Fondazione con 5 milioni di euro provenienti dal 5 per mille.

Nella ricerca scientifica, condotta dalla Fondazione insieme al Dipartimento della Scuola di Medicina dell’Università di Torino, vi sono coinvolte più di 200 persone che lavorano in collegamento con importanti centri internazionali.

L’attività di ricerca è sfociata lo scorso anno in 84 pubblicazioni e in scoperte citate dalle più prestigiose riviste scientifiche del mondo. Tra i risultati più rilevanti, la scoperta di alterazioni genetiche critiche per comprendere il meccanismo di attivazione dei geni Her2, Met, K-ras, Ron, Ror (nuovo oncogene), B-raf, VEGF e delle Semaforine. Sono, inoltre, state implementate tecniche chirurgiche per il cancro della mammella, del tratto gastroenterico e dei tumori del peritoneo. Si sono ottenuti risultati applicabili, da subito, al trattamento delle recidive del cancro del colon. A Candiolo sono in corso 75 studi clinici innovativi.

Nel 2012 i ricoveri ordinari sono stati 1.770, quelli diurni 2.901. Le prestazioni ambulatoriali sono state più di 1 milione e 130 mila. Fra i pazienti il 19% viene da fuori regione.