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03/07/2018

Un altro anno di risultati importanti: presentato il Bilancio di Missione relativo all’anno 2017

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Oltre 100 mila sostenitori, più di 265 mila persone che hanno devoluto il loro 5×1000 (relativamente alla dichiarazione dei redditi del 2016): questi due dati dimostrano in modo eloquente la fiducia che i cittadini del Piemonte continuano a nutrire nella nostra Fondazione e nel suo impegno a sostegno dell’Istituto di Candiolo. Lo ha sottolineato la nostra Presidente, Allegra Agnelli, presentando il Bilancio di Missione del 2017.

“Siamo cresciuti tanto e vogliamo ancora crescere – ha affermato Allegra Agnelli – abbiamo la volontà di guardare avanti, di migliorare giorno dopo giorno fino a quando non avremo vinto la battaglia contro il cancro”. La Presidente ha ricordato il lungo cammino percorso dalla Fondazione in oltre 30 anni di attività, grazie alla spinta dei suoi sostenitori, che le hanno permesso di realizzare “un centro oncologico di livello internazionale, dove ricerca e clinica si fondono per fornire al paziente il miglior trattamento possibile”.

“Le donazioni, la partecipazione alle nostre iniziative e i risultati della raccolta del 5×1000 ci riempiono il cuore di gioia – ha aggiunto – e noi dobbiamo ripagare questa fiducia”. Poi ha citato il successo della edizione 2017 della Partita del Cuore, “che ha fatto registrare per la terza volta consecutiva il tutto esaurito allo Juventus Stadium”, e ha manifestato la volontà di organizzarla nuovamente nel 2019. La Presidente ha concluso rivolgendo un grazie a quanti lavorano all’ Istituto di Candiolo, persone che non solo hanno “indiscutibili competenze, ma anche forti valori umani “.

Un quadro dei risultati economici conseguiti è stato tracciato dal Direttore della Fondazione, Gianmarco Sala: “Nel 2017, grazie al decisivo contributo di oltre 100mila sostenitori, la raccolta fondi ha superato i 22 milioni di euro – ha sottolineato – in linea con i risultati degli ultimi anni. Significativo il dato del 5×1000, riguardante la denuncia dei redditi del 2016: le firme espresse a nostro favore sono state infatti 265.662, con un aumento importante rispetto al 2015. La Fondazione risulta essere la quarta organizzazione per numero di scelte a livello nazionale, un risultato molto rilevante se si pensa che la nostra campagna di promozione del 5×1000 si limita esclusivamente alla nostra Regione, a testimonianza di quanto i Piemontesi abbiano fiducia in Candiolo. Quello che ci gratifica in modo particolare è la crescita del numero di firme dal 2006 – quando i sottoscrittori furono quasi 116 mila – ad oggi: sono più che raddoppiate. Nel 2017 per ogni euro raccolto circa 91 centesimi sono stati destinati alle attività di ricerca e cura del nostro Istituto. I nostri donatori sono al centro: la trasparenza nei confronti di chi ci sostiene viene prima di tutto”.

Il Direttore Scientifico dell’Istituto, Anna Sapino, ha ricordato i numeri della ricerca, che impiega 310 persone nei 40 laboratori e nelle unità: “Nel 2017 – ha affermato – sono stati pubblicati 127 lavori e sono state 5.678 le citazioni delle pubblicazioni scientifiche, con una crescita costante. Collaboriamo con l’Università di Torino, a Candiolo c’ è una delle sedi del Dipartimento di Oncologia della Scuola di Medicina che è presente con 26 docenti e più di 100 giovani ricercatori”. “Abbiano in corso 18 studi clinici su pazienti – ha aggiunto – e partecipiamo al Piano nazionale di ricerca sanitaria 2017-2020 del Ministero della Salute”. La nostra Fondazione ha destinato alla ricerca circa 5 milioni di euro e finanzia tre progetti triennali: “Nelle scorse settimane – ha sottolineato la professoressa Sapino – Candiolo è stato l’unico istituto italiano ad avere visto premiati due progetti di studio dal programma settennale dell’AIRC, che ha stanziato complessivamente ben 100 milioni di euro. Il primo progetto è coordinato dal Professor Alberto Bardelli e riguarda il cancro del colon retto, uno dei cinque “big killer”, secondo per incidenza in Italia e nel mondo. Il secondo ha per oggetto i cosiddetti “Cup”, Cancer of unknown primary, i temibili tumori di origine sconosciuta, ed è coordinato dal Professor Paolo Comoglio. Si tratta di due ambiti di studio in cui l’Istituto di Candiolo ha competenze di assoluto rilievo internazionale”.

L’Istituto di Candiolo, che fa parte della Rete Oncologica della Regione Piemonte, l’anno scorso ha fornito 1 milione e 225 mila prestazioni ambulatoriali e i pazienti ricoverati sono stati 6.268. Sono attivi 140 protocolli e studi sperimentali. L’Istituto è una delle strutture sanitarie più importanti d’Italia per il numero dei pazienti assistiti per tumore della mammella (5.000) e per sarcoma (600). Nell’attività clinica sono coinvolti 413 operatori.

Il professor Massimo Aglietta, Direttore della Divisione di Oncologia Medica, ha sottolineato che il punto di forza di Candiolo è “il passaggio di informazioni sperimentali precliniche direttamente all’ attività clinica, grazie alla costante interazione tra i diversi settori”. Questa interconnessione ha consentito, ad esempio, di creare in Istituto la raccolta di tessuti tumorali vitali del colon retto più grande al mondo. Tessuti che, una volta prelevati dal paziente, vengono col suo consenso messi in condizione di continuare a vivere e crescere in sistemi sperimentali per sviluppare programmi scientifici e procedere sulla strada della medicina di precisione.